Tipi di lavatoio

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Nonostante la struttura dei lavatoi sia sempre la stessa, possiamo distinguerne sommariamente quattro tipi fondamentali:

1) lavatoi a vasca unica, realizzata perlopiù in pietra per le strutture antiche, ricoperta sovente di cemento in tempi più recenti e dotata di copertura; spesso è presente una divisioni in due parti diseguali con funzione di risciacquo per la parte più piccola;

2) lavatoi a vasche multiple, composti da tante vasche affiancate spesso prefabbricate e dotate di copertura; sono così fatti i lavatoi più moderni;

3) lavatoi a canale, sorgono su una gora che alimentava un frantoio;

4) lavatoi sul fiume o su canali irrigui/navigabili, diversamente dal precedente sorgono a livello del fiume o del canale e possono assumere varie forme; non sono però riscontrabili nel territorio imperiese.

Esistono in realtà anche altri tipi di lavatoi, non però esistenti sul suolo ligure per le sue caratteristiche orografiche: ricordiamo ad esempio i bateaux-lavoirs, grandi barconi attraccati ai porti fluviali di molte importanti città francesi, oppure i lavatoi a canale con piano di lavoro dotato di carrucole per poterlo posizionare a filo d'acqua, tipo questo molto diffuso nel centro-nord della Francia. Per quanto concerne i materiali da costruzione, ne abbiamo già accennato, ora daremo qualche informazione in più. I lavatoi più antichi sono perlopiù a vasca unica e sono realizzati con pietra reperibile in loco o facilmente trasportabile: in alcuni rari casi, come ai Piani di Imperia (dove si colloca anche una bella fontana con pompa a mano) sono conservati piani di lavoro in granito, che grazie alla sua ruvidezza, permetteva ai panni di ancorarsi al piano inclinato.
In altre strutture è riscontrabile un piano di lavoro in ardesia, materiale usato in passato anche per produrre le caratteristiche "ciappe" dei tetti liguri, che presenta però scarsa resistenza all'usura. Lisciate dal lungo uso, sono le piastre dei bei lavatoi di Borgomaro centro, loc. Conio o Leverone di Borghetto d'Arroscia, anche se in quest'ultimo sono state recentemente sostituite da moderne lastre squadrate. Più raro è l'uso di marmo (non di eccelsa qualità, forse scarti), riscontrabile solo a Cosio d'Arroscia e Perinaldo.

Intorno alla metà del Novecento, con l'inizio del periodo del cosiddetto "boom economico" anche i lavatoi hanno subito le ultime trasformazioni prima del loro ineluttabile declino con la comparsa delle lavatrici. Le antiche vasche in pietra vengono spesso sostituite da moderne vasche in cemento, perlopiù prefabbricate in serie. I lavatoi a vasca unica tendono così a scomparire per lasciare il posto ai nuovi lavatoi in cemento, che comunque ricalcano migliorando l'antico schema del lavaggio sul torrente. Nelle nuove vasche spesso si riscontra, come già accennato, una canalina per lo scolo dell'acqua sporca, onde garantire una maggiore igiene, ed una incavatura sul piano di lavoro con funzione di portasapone. Inoltre le lastre in cemento sono spesso migliori in quanto permettono un maggiore ancoraggio dei panni (molte antiche vasche, come detto sono poi state ricoperte), grazie anche alle zigrinature realizzate in fase di costruzione: a losanga, a rombo oppure lineari, la fantasia si sbizzarrisce.
Emblematico in tal senso è il caso di uno dei lavatoi di Rezzo (valle della Giara di Rezzo): sotto una tettoia in lamiera si possono osservare diverse vasche prefabbricate, che vanno a sostituire l'antica struttura in pietra di cui rimangono visibili alcune tracce ai lati del complesso. Più comodo certo, ma la bellezza del vecchio lavatoio è andata completamente perduta!
Strutture moderne si possono riscontrare un po' ovunque, specialmente nella parte Ovest della provincia, Sanremasco in particolare. In queste zone infatti non è raro osservare vere e proprie costruzioni protette su quattro lati, sovente piastrellate, e abbinate a bagni pubblici. E' il caso di Sanremo, Poggio di Sanremo, Vallecrosia, Peirogallo, etc. Un lavatoio simile, ma di modeste dimensioni,  è osservabile ad Imperia sul lungomare Colombo.
Significativo sembra anche il caso di Chiusanico, dove in una costruzione in calcestruzzo si trovano sei vasche, affiancate da servizi igienici e caldaia per scaldare l'acqua. Una costruzione anni '60 che deve però aver visto poche lavandaie  al lavoro, in quanto costruita tardivamente.

Per quanto concerne la copertura, occorre dire che questa è stata spesso posta molto tempo dopo la costruzione del lavatoio, in quanto le prime strutture si presentavano spesso scoperte. I materiali impiegati variano dalla tettoia ad una falda (a volte si ha una capriata, due falde),con tegole marsigliesi per i lavatoi più "raffinati", alla semplice copertura con lastre di lamiera (Caramegnetta, Imperia) o lamine di materiale plastico in alcuni casi (Praelo di Molini, Val prino). Dei lavatoi più moderni inseriti in costruzioni autonome si è già detto, mentre vale la pena di segnalare i lavatoi "ad arco", cioè inseriti in "cavità" nel muro a ridosso di fasce, muri di sostegno, etc.